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Il CdM approva il decreto correttivo sull’efficienza energetica

Pubblicato venerdì 22 luglio 2016

Il provvedimento prevede norme più chiare e la possibilità di incrementare con risorse provenienti dal mercato del carbonio, la dotazione del Fondo nazionale per l´efficienza energetica

Via libera alle disposizioni integrative richieste dalla UE sull´efficienza energetica. Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri, in esame definitivo, il provvedimento correttivo del decreto legislativo 102/2014 con cui l´Italia ha recepito la direttiva 2012/27/UE. Correzioni resesi necessarie e urgenti dopo la sonora tirata d´orecchie della Commissione europea lo scorso anno: a febbraio del 2015 l´esecutivo UE aveva comunicato l´avvio della procedura d´infrazione per ´incompleto recepimento´ nell´ordinamento giuridico italiano delle norme comunitarie sull´efficienza energetica. Le lacune trovano ora risoluzione in un decreto legislativo che fa sue le osservazioni avanzate da Bruxelles, pur modificandone alcuni aspetti.

Le disposizioni puntano soprattutto su due elementi: chiarezza e semplificazione. A partire dalla rettifica di alcune definizioni - tra cui ´gestore del sistema di trasmissione´, ´aggregatore´ e ´audit energetico o diagnosi energetica´ - e dalle precisazioni sulla modalità di calcolo dell´obiettivo nazionale vincolante di efficienza energetica.

Il provvedimento introduce, inoltre, delle norme più chiare riguardanti la misurazione, la fatturazione del consumo energetico e la suddivisione delle spese in condomini ed edifici polifunzionali. Nel dettaglio, all´articolo 5 si prevede che i clienti finali ricevano informazioni circa le possibilità di miglioramento dell´efficienza energetica:

´A tal fine, i distributori di energia, i gestori del sistema di distribuzione o le società di vendita di energia al dettaglio, in occasione dell´invio di fatture, di comunicazioni ovvero attraverso i siti internet dedicati ai clienti finali, sono chiamati ad indicare i recapiti e i siti di tutti gli organismi (quali centri indipendenti di assistenza ai consumatori, agenzie per l´energia o organismi analoghi) che possono fornire indicazioni utili la cliente sul miglioramento dell´efficienza energetica´.

Il decreto definisce infine la possibilità di incrementare, con ulteriori risorse derivanti dai proventi delle aste delle quote di emissioni di CO2, la dotazione del Fondo nazionale per l´efficienza energetica per il quale sono state predisposte risorse per circa 70 milioni di euro l´anno, nel periodo 2014-2020.

Fonte: Rinnovabili.it